Posizionamento strategico
Roma.
Anche la bancarella di un ambulante deve tenere conto dell’importanza del posizionamento strategico, soprattutto in una città come la capitale d’Italia, sempre piena di turisti: quale zona scegliere, come posizionarsi rispetto al flusso dei passanti, cosa usare come “gancio” per avvicinare più persone possibili affinché si fermino almeno per osservare la merce esposta.
Mi pare che il gancio sia quello giusto…
Galleria a cielo aperto
Tel Aviv.
Florentin è un quartiere nella parte meridionale di Tel Aviv famoso per la sua vivace scena artistica locale. Con l’apertura di numerosi laboratori a partire dal 1990, il mix di garage ed edifici abbandonati nella zona ha attirato molti artisti che hanno utilizzato le pareti fatiscenti delle zone come tela per grandi opere di Street Art, spesso dal forte messaggio politico.
Una galleria a cielo aperto, dove ci si può imbattere in visitatori attenti ad osservare come è stato attualizzato un modello classico del rinascimento come il David di Michelangelo.
Sguardi riflessi
Gant.
I mercatini dell’antiquariato sono molto interessanti per chi ama la Street Photography. I tempi sono molto lunghi perché le trattative si svolgono con tranquillità e i venditori sono disponibili a intrattenere lunghe chiacchierate con i potenziali acquirenti. In mezzo a queste persone tengo gli occhi bene aperti in attesa del momento più opportuno per uno scatto interessante, come nel gioco di sguardi riflessi nello specchio che incrociano quello di un passante..
Facciamo due chiacchiere
New York.
Il ritmo di New York è frenetico per definizione.
Se capita di trovarsi all’interno della Grand Central Station a Manhattan la frenesia è all’ordine del giorno.
Incontrare due persone che si fermano per scambiare due chiacchiere è un evento alquanto inconsueto, soprattutto se lo fanno davanti a quattro rampe di scale mobili.
Sembra la scena scena del ballo in discoteca del film “Il tempo delle mele” perchè i passanti sembrano danzare al ritmo della disco-music mentre le due persone intente a chiacchierare stanno ballando un lento.
New York, la città che non dorme mai.
Tre uomini e una cupola
Tel Aviv.
Una metropoli con un’architettura che passa dagli oltre 4.000 palazzi in stile Bauhaus a grattacieli e spazi espositivi dalle linee uniche.
Anche i centri commerciali offrono tagli prospettici che si prestano benissimo alla fotografia, soprattutto quando gli Umani Urbani ne riempiono gli spazi come in questo caso, parafrasando nel titolo Jerome K. Jerome (o Aldo, Giovanni e Giacomo).
Generazioni opposte
Berlino.
Uno skater corre spedito e spensierato sulla banchina dello Sprea, il fiume che bagna Berlino. In prossimità di una rampa tre persone stanno salendo i gradini e uno si gira con sguardo torvo sullo skater, forse perché secondo lui dove passano i pedoni non dovrebbero correre altri mezzi.
Direzioni e generazioni sono opposte ma la linea del corrimano della scala le unisce idealmente.
Giochi in acqua
Colonia.
Una città sull’acqua, bagnata dal Reno.
Per qualsiasi bambino giocare con l’acqua d’estate è un passatempo giocoso e gioioso.
E così, bastano pochi centimetri d’acqua che scorre da una fontana dentro dentro una “piscina” di porfido per scatenare il divertimento di otto cuccioli di Umani Urbani che ci sguazzano come anatroccoli, in mutande oppure completamente vestiti, con tanto di cappello sulla testa e ciuccio in bocca.
La roccia di Matera
Matera.
Impeccabile nella sua camicia a righe, i pantaloni con la piega e i mocassini scuri, un signore anziano osserva i passanti con sguardo un po’ torvo da dietro i suoi occhiali spessi e con le braccia incrociate sembra quasi sfidarli a passare per quel vicolo in pieno sole. Lui, seduto su una sedia in paglia, è al riparo sotto l’unico lembo di ombra e fa buona guardia all’ingresso di casa sua. Alla sua sinistra, steso sul filo, un lenzuolo ormai asciutto sembra quasi un sipario mezzo tirato.
La roccia di Matera.
Il camaleonte
Londra.
Domenica Brick Lane si riempie di bancarelle dove si può trovare qualsiasi cosa: dall’abbigliamento vintage ai gioielli, dagli oggetti di modernariato ai tortellini al ragù; il tutto in una scenografia di graffiti che tappezzano i muri.
Un anziano cammina lentamente con la testa china sorreggendosi sul bastone; attendo qualche secondo per poterlo fotografare con lo sfondo di un graffiti: scatto, guardo sul monitor e… non lo vedo più!
Ah, no… si è mimetizzato con il graffiti, il camaleonte!
Il cercatore
New York.
Seduto a uno dei tavoloni della Public Library un uomo è intento a sfogliare un libro mentre la luce della lampada si riflette sulle pagine e illumina il suo viso.
Il suo abbigliamento mi fanno venire in mente un attempato Indiana Jones alla ricerca di improbabili tesori nascosti in chissà quale parte del pianeta.